Mettere ordine alle priorità in ambito Cyber Security può essere complicato, ma un buon PAM è una di quelle che non può mancare.

Dal momento che le azioni per mettere in sicurezza la tua azienda dal punto di vista informatico sono tantissime e tu, di certo, non puoi fare tutto, quali sono le cose che dovresti assolutamente fare?

Quando cerchi di mettere ordine alle priorità di progetti e programmi di sicurezza informatica, è importante pensare a come implementare la sicurezza possa essere l’arma in più per migliorare l’efficienza della tua azienda e non un inutile blocco per l’organizzazione.

Chi, come noi, opera nel settore della sicurezza informatica, sa che l’obiettivo principale non è solo quello di mitigare e limitare i rischi, mantenendo una solida posizione di sicurezza, ma anche e soprattutto migliorare l’efficienza operativa dei sistemi informatici.

Ecco allora 5 motivi per cui inserire il Privileged Access Management (PAM) tra le tue priorità può rivelarsi un’azione vincente:

1. È la strada che conduce alle tue risorse più preziose: va protetta!

L’accesso privilegiato è la porta di accesso alle risorse più preziose di un’organizzazione ed è al centro di quasi tutte le principali violazioni della sicurezza esistenti oggi in rete.

Per capirci, vediamo uno scenario tipico che può realizzarsi: un utente malintenzionato invia un’e-mail di phishing di successo a un dipendente per stabilire un vantaggio operativo su un endpoint. Dopo aver stabilito la persistenza, l’hacker intensifica i propri privilegi per ottenere l’accesso a un account server che utilizza le stesse credenziali. Da lì, può spostarsi lateralmente per accedere a risorse e dati critici e, alla fine, causare gravi danni o interruzioni dell’attività.

C’è da sapere però che l’accesso privilegiato è spesso l’ultima linea di difesa di un’organizzazione e, pertanto, dovrebbe essere la più forte.

Ecco che è facile comprendere perché la protezione del percorso di accesso privilegiato deve avere la massima priorità.

2. Errare è umano.

Gli umani sono …semplicemente umani! Non ci vuole molto perché qualcuno faccia erroneamente un clic sul link o sull’allegato di una email di phishing o scarichi involontariamente un codice dannoso sul proprio pc che scateni una reazione a catena in tutta la rete.

Non a caso, il rapporto DBIR Verizon del 2019 rileva che il 32% di tutte le violazioni riguarda proprio le campagne di phishing.

Le persone non solo commettono errori, spesso non riescono nemmeno a cogliere l’importanza di aderire rigorosamente alle migliori pratiche di sicurezza, soprattutto se queste incidono sulla loro produttività. Se c’è la possibilità che possano prendere scorciatoie per la connessione a sistemi, applicazioni e dati sensibili, probabilmente lo faranno. E gli hacker informatici sono lì pronti a trarre vantaggio da queste mancanze di attenzione e l’unico modo per fermarli è la gestione degli accessi privilegiati.

3. Non solo gli esseri umani richiedono erroneamente l’accesso privilegiato

Di norma, in un’azienda, sono molto di più le macchine e i processi automatizzati piuttosto che gli esseri umani a richiedere l’accesso privilegiato, sia per eseguire attività di routine che per mansioni più importanti per l’azienda. Sono proprio le infiltrazioni di queste identità non umane che devono essere prontamente scoperte, gestite e protette.

Man mano che le organizzazioni implementano le loro strategie di trasformazione digitale includendo cose come l’automazione ad opera di processi robotici (RPA), introducono centinaia – persino migliaia – di nuove identità non umane che richiedono un accesso privilegiato e, di conseguenza, espandono esponenzialmente la superficie di attacco.

L’implementazione di un programma di sicurezza dell’accesso privilegiato completo consentirà alla tua organizzazione di monitorare efficacemente e a tutti i livelli dove vi si accede, capire quali utenti ne hanno accesso nonchè rilevare e avvisare prontamente riguardo attività dannose o ad alto rischio, migliorando così la sicurezza informatica globale. 

4. Puoi impostare il Privileged Access Management in tutte le postazioni e gli endpoint dei tuoi dipendenti.

Uno dei primi accorgimenti da prendere in considerazione è quello di limitare l’accesso agli endpoint rimuovendo i diritti amministrativi locali. Si tratta di una buona pratica di sicurezza che può essere molto facile da fare. Ma non è sufficiente, perché è fondamentale applicare anche il principio del privilegio minimo (POLP), fornendo ai dipendenti i privilegi e l’accesso minimi necessari per svolgere le loro funzioni lavorative.

L’estensione della sicurezza dell’accesso privilegiato agli endpoint della tua organizzazione può aiutare a ridurre il rischio eliminando i privilegi di amministratori locali non necessari, bloccando i tentativi di furto di credenziali privilegiate e gli attacchi ransomware, nonché controllando il comportamento dannoso e rafforzando la sicurezza degli account privilegiati, il tutto senza sacrificare la produttività degli utenti.

5. Il PAM è un punto cardine per avere un Audit conforme alle normative di settore.

Alcuni settori sono altamente regolamentati, come quello bancario e sanitario, e per poter essere conformi alle normative provenienti dalle politiche aziendali, piuttosto che dalle normative di settore, sono tenuti a mantenere traccia completa delle attività di accesso privilegiato degli utenti.

Esiste una necessità fondamentale per queste organizzazioni di stabilire le responsabilità individuali per tutti gli utenti privilegiati e allo stesso tempo avere la possibilità di rivedere le sessioni privilegiate in base al tenore di rischio. Molte organizzazioni sono tenute a riesaminare una percentuale specifica di tutti i loro carichi di lavoro privilegiati, anche se provare a identificare manualmente le attività ad alto rischio può sembrare arduo come cercare un ago in un pagliaio.

L’implementazione di sistemi di controllo degli accessi privilegiati, che consentono di predefinire comandi, azioni e attività, creare punteggi di rischio e individuare facilmente le minacce aiuta a semplificare notevolmente i requisiti di audit e conformità e risparmiare molto tempo.

Arrivati a questo punto della lettura, speriamo di essere stati sufficientemente convincenti! Per avere maggiori informazioni riguardo all’implementazione di un Privileged Access Management (PAM) contattaci qui, noi di CoreSistemi utilizziamo le migliori soluzioni presenti sul mercato per questa tipologia di servizio di Cybersecurity.