L’indagine “Indice di criminalità 2021”, realizzata da Il Sole 24 Ore, dimostra come il cyber crime si concentri soprattutto nelle regioni settentrionali.

Cyber crime e digitalizzazione

Le attività digitali sono cresciute in maniera esponenziale dopo l’esperienza del lockdown, delle chiusure, dello stop alle interazioni sociali. La digitalizzazione ha costituito un’opportunità concreta non solo per la società e l’economia ma anche  per il crimine.

Gli attacchi hacker si sono moltiplicati creando un giro di traffici illeciti altamente redditizio. Attualmente il crimine digitale incide per oltre il 15% sui reati denunciati. La crescita degli illeciti online è visibile già nei primi mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020.

Queste nuove forme di delittuosità sono sotto attento monitoraggio da parte della Polizia Criminale. Sono mappate non solo le informazioni relative alla vittima ma anche quelle relative all’autore del reato informatico, con lo scopo di studiarne la relazione.

Il numero dei furti cibernetici è quasi al pari di quelli d’appartamento. In generale, i reati “online” di cybercrimine sono il 50% rispetto a quelli che avvengono “offline”, una vera e propria rete che nei prossimi anni potrebbe diventare la principale fonte di business per la criminalità. Nella fattispecie, crescono le frodi informatiche con un +28% e i delitti informatici veri e propri con un +52%.

Le città del nord nel mirino di cyber criminali

La mappa proposta da Il Sole 24 Ore dimostra come le vittime dei delitti informatici si concentrino nelle provincie di Mantova mentre l’ultima è quella di Barletta. Nei luoghi in cui è presente un maggior utilizzo e diffusione degli strumenti informatici, cresce il numero di attività illegali mentre al contrario, dove la popolazione è meno incline al digitale, per motivi anagrafici, culturali o di infrastrutture, minori sono gli illeciti denunciati.

Nello specifico: Mantova è la capitale dei cyber delitti, con 116,8 casi ogni 100 mila abitanti (480 le denunce presentate dall’inizio dell’anno), seguono Brescia, con 106,4 delitti (1.349 denunce), e Savona, con 89,4 casi (245 denunce).

La Top Ten è praticamente costituita solo da città del Nord, come La Spezia in quarta (89 casi ogni 100 mila abitanti), e a seguire Padova (68,6 casi ogni 100 mila abitanti), Genova (68,3), Cremona (64,5), Aosta (63,7), Cuneo (61), Imperia (60,8). Avellino al 13° posto è il primo centro meridionale che si incontra in questo report.

Anche per quanto riguarda le truffe e le frodi online, le prime dieci posizioni sono tutte occupate da città del Nord, con Gorizia al primo posto (632,9 casi ogni 100 mila abitanti), Torino in seconda posizione (606,1 casi) e Belluno in terza (606). La Top Ten si completa con Novara (602,9), Trieste (598,4), Verbania (581,8), Milano (568), Imperia (548), Siena (542) e Venezia (518). La prima città del Sud che compare in classifica è Napoli al 21° posto.

La finalità di questi illeciti è ovviamente quella di lucro, attraverso il furto di dati o informazioni per disporre di denaro, ma stanno crescendo anche gli attacchi rivolti alle “falle del sistema”, come ad esempio lo zoombombing, ovvero l’intrusione all’interno di conferenze e meeting in streaming. Le riunioni a distanza hanno permesso a diverse piattaforme di accrescere il proprio volume di utenti; i criminali informatici hanno sfruttato anche questo canale sia per ottenere dati riservati e sia per una forma di vandalismo digitale.