Droni e robotaxis consentiranno un trasporto più veloce di persone e merci. I CIO dovrebbero includere la mobilità aerea nelle strategie della loro catena di approvvigionamento per rimanere competitivi.
Zipline, una startup con sede negli Stati Uniti, utilizza i droni per trasportare e consegnare, senza contatto fisico, campioni di test COVID-19 in località remote, in cinque paesi africani. Anche alcuni funzionari locali in Cile hanno lanciato un programma pilota di droni per fornire farmaci alle persone che vivono in aree rurali remote.
La pandemia di coronavirus ha congelato gran parte dell’industria aeronautica mondiale e ha messo a terra intere flotte. Di conseguenza, ha accelerato l’uso di droni volanti autonomi in uno sforzo umanitario per combattere la crisi.
La domanda sorge spontanea: i droni autonomi potrebbero in futuro trasformare il concetto di trasporto, ben oltre le operazioni umanitarie di emergenza?
“I droni autonomi offrono un costo per km inferiore e una velocità maggiore rispetto ai furgoni nelle consegne di emergenza”, afferma Pedro Pacheco, Senior Director Analyst di Gartner. “Quando consegnano i pacchi, i loro costi operativi sono inferiori di almeno il 70% rispetto a un servizio di consegna classico”.
Gartner prevede che nel 2026 oltre un milione di droni effettuerà consegne al dettaglio, rispetto alle 20.000 di oggi. La crescente adozione di droni costringerà i decision makers nei settori della mobilità e dei trasporti a ripensare i loro modelli operativi per sfruttare nuove forme di mobilità aerea e rimanere competitivi.
Ridefinire il proprio budget ed il business model per il futuro
Ridefinire i propri budget ed il proprio business model, includendo il trasporto via drone per il futuro, potrebbe essere un buon consiglio per tutte le aziende che potranno usufruirne per le loro consegne.
Oltre a questo determinare già da ora le tecnologie necessarie per sfruttare questa soluzione come parte della catena di fornitura, come l’intelligenza artificiale (AI) e il machine learning (ML), sarebbe un passo avanti nel mondo dei trasporti.
La precisione sul tracciamento e quindi la stima dei tempi di consegna più accurata permetteranno di fare un salto di qualità a tutte le aziende di trasporti che attiveranno questa modalità.
L’alta velocità del drone, la mancanza di blocchi di traffico e il basso impatto ambientale consentiranno di superare facilmente il trasporto terrestre in termini di qualità.
Alcune aziende già usano questo sistema per ovviare ai tempi lunghi del trasporto su quattro ruote. La SEAT, ad esempio, utilizza droni per trasportare airbag e volanti di automobili dal fornitore alla sua fabbrica a Martorell. Un camion impiegherebbe 90 minuti dall’ordine alla consegna, mentre il drone può farlo in soli 15 minuti.
Certamente un limite sta nel peso e nella mole dell’oggetto trasportato ma le ultime tecnologie stanno studiando anche come ovviare a questo problema.
Pensare al futuro e la crescente adozione dei droni
L’emergenza COVID-19 ha senza dubbio accelerato una serie di decisioni ed azioni rimaste sonnolenti per anni. È questo il momento di dare una svolta e pensare al futuro.
Inevitabilmente, la crescente adozione di droni per le consegne costringerà le compagnie di trasporto terrestre a integrare la mobilità aerea nelle loro catene di approvvigionamento per rimanere competitivi. Dunque, molti modelli di lavoro di vecchio stampo dovranno necessariamente aggiornarsi.
Ma non è solo l’emergenza da pandemia il motivo per cui un’azienda dovrebbe sfruttare questo tipo di mobilità. Anche il fatto che al giorno d’oggi le richieste sono sempre più veloci, si pretende tutto e subito. Certo durante un’emergenza questo è ancora più accentuato, ma nel complesso è sempre così e lo sarà sempre di più.
Sarà molto importante badare sempre alle norme e alle legislazioni del Paese in cui questo tipo di business vuol esser impiegato, ma programmare il tutto con largo anticipo non ci farà trovare impreparati quando questo sarà una cosa di normale amministrazione.
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