Seppur ad oggi poco diffuso, il Wardriving rappresenta una delle criticità legate alla gestione e alla sicurezza delle reti Wi-Fi.

Il termine Wardriving deriva dal sistema di hacking telefonico utilizzano negli anni Ottanta, conosciuto come Wardialing. Parliamo di quella tecnica che prevedeva la composizione di tutti i numeri di telefono, circoscritti in una determinata zona geografica, per poter localizzarne i computer.

Il Wardriving, invece, prende piede a partire dagli anni Duemila con la diffusione delle prime reti wireless.

Cos’è il Wardriving?

Il Wardriving consiste in quell’attività volta ad intercettare reti Wi-Fi private, protette e non, tramite un dispositivo mobile e l’utilizzo di un ricevitore GPS.

Spostandosi all’interno di una determinata zona, l’obiettivo del Wardriver è quello di individuare e registrare la posizione esatta delle reti vulnerabili trovate per comunicarne i dati ad appositi siti web, realizzando della mappe digitali.  

Ma quali sono gli obiettivi di un Wardriver?

  • Rubare dati personali, come potrebbero essere i dati di accesso a servizi di home banking;
  • Utilizzare le reti wireless per attività illecite, ovvero hackerare una rete Wi-Fi al fine di indirizzare il traffico dei dati in totale anonimato;
  • Intercettare falle di sicurezza di una rete. In questo caso, parliamo di hacking etico. Infatti, compiti dei white hat hacker – gli hacker “buoni” – è quello di ricorrere al wardriving per testare e migliorare la sicurezza informatica.

Il wardriving, dunque, è un’attività che, in base al suo utilizzo, può avere dei risvolti utili e costruttivi, ma anche deleteri e dannosi.

Per questo motivo, è opportuno proteggere la propria rete Wi-Fi.

Seguire delle semplice accortezze evita di imbattersi in problematiche legate al wardriving.

Vediamone alcune:

  • È buona norma aggiornare la password predefinita del router;
  • È consigliabile utilizzare sistemi di cifratura dei dati in modo tale da renderli illeggibili in caso di intercettazione. Tra i sistemi di cifratura abbiamo il WEP, Wired Equivalent Privacy, il WPA, Wi-Fi Protected Acces, e il WPA2, versione ancora più efficace rispetto al WPA nella protezione dei dati;
  • Per aumentare la sicurezza della rete domestica, si può pensare di attivare una rete guest, ovvero una rete secondaria che consente a qualunque ospite di accedere ad Internet non collegandosi però alla rete principale;
  • È necessario mantenere costantemente aggiornati i dispositivi in modo tale da ridurre al minimo il rischio di vulnerabilità nella sicurezza;
  • Utilizzare il Firewall, ovvero un sistema di sicurezza in grado di evitare che estranei accedano ai dati presenti in un dispositivo connesso in rete.

Dunque, perché rischiare se si hanno disposizione strumenti utili per proteggere la propria rete Wi-Fi?