IoT al servizio della casa

L’espressione Smart Home definisce quell’insieme di dispositivi tecnologici che permette alle nostre case di essere “intelligenti”, ovvero capaci di sostituirsi all’agire umano e in grado di attivare una vera e propria comunicazione con l’uomo.

Ogni casa oggi ospita più dispositivi informatici, generalmente connessi tra loro (si stima circa 7 dispositivi interconnessi per famiglia), attraverso i quali non si comunica solo con il mondo esterno ma anche con la casa stessa: pensiamo ai dispositivi che permettono di dare un comando a distanza, come accendere i riscaldamenti, attivare l’illuminazione o il sistema di allarme; pensiamo ai dispositivi che interagiscono con l’uomo e rispondono alle sue domande, come gli Smart Speaker. Tutti questi oggetti, che sono in grado di ricevere un comando, elaborarlo, trasformarlo in azione, contribuiscono alla definizione di Smart Home.

Nel nostro precedente articolo Internet of Things: un mondo in connessione. Prima parte  (che invitiamo a consultare per un approfondimento), definivamo l’Internet of Things (IoT) come una comunicazione logica tra intelligenza umana e intelligenza artificiale e inserivamo la Smart Home nella sempre crescente gamma di prodotti che costituiscono nel loro insieme l’IoT.

Come funziona la Smart Home?

Ognuno di questi oggetti, definitivi per l’appunto Smart Objects, per funzionare, è connesso ad un dispositivo, uno smartphone ad esempio, che a sua volta può attivare la connessione dell’oggetto con un altro strumento, un altro smartphone, un dispositivo bluetooth, o altro.

Data la quantità di dispositivi che vengono connessi insieme nello stesso ambiente e date le numerosi funzioni che vengono richieste ai dispositivi, i provider di servizi Internet (ISP) nell’ultimo decennio hanno adottato strategie che integrano la tecnologia modem (con l’internet ad alta velocità) con la tecnologia Wi-Fi (che permette la connessione wireless).

Cosa accade nel mercato dei dispositivi per la Smart Home?

Come abbiamo visto nel precedente articolo Internet of Thing: un mondo in connessione. Parte Seconda (clicca qui per approfondire), il mercato dei dispositivi legato al funzionamento della casa è in costante crescita, secondo le stime dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, anche se ancora indietro rispetto, ad esempio, al mercato delle Smart Car, ma comunque, molto più avanti di altri settori ancora in definizione.

Infatti i dispositivi che costituiscono la rete della Smart Home sono in costante crescita, in termini di numero e di capacità. Ce lo dicono anche gli studi di Gartner che prevedono che il mercato di Smart Objects, tra cui appunto quelli legati al funzionamento della casa, crescerà del 20,4% nel corso di quest’anno e che entro il 2022 l’80% degli smartphone sarà configurato per avere accesso alle funzionalità di questi oggetti intelligenti.

Così l’evoluzione della Smart Home ridefinisce le priorità commerciali: tale rapida crescita ha portato gli imprenditori, seguendo l’esempio dei grandi players come Google e Amazon, a ripensare le loro offerte in chiave tecnologica e digitale. Tutti i produttori iniziano a pensare a come integrare la tecnologia dell’IoT all’interno dei prodotti che vendono e si adoperano per creare partnership e collaborazioni commerciali, ad esempio attraverso startup innovative, con i grandi players della distribuzione tecnologica.

Parola chiave: Integrazione

Il 18 febbraio scorso, presso il Politecnico di Milano, si è tenuto il convegno Smart Home: dove c’è IoT, c’è casa, organizzato dall’Osservatorio Internet of Things per presentare i risultati della ricerca sull’evoluzione della Smart Home, in una prospettiva tanto tecnologica quanto commerciale e si è tirato un bilancio fortemente positivo sull’andamento del mercato.

Segnali di questo trend positivo, in effetti, già si erano visti nel 2019, quando, sempre presso il Politecnico, l’IoT Lab pubblicava i risultati del progetto Open Lab Smart Home.

La ricerca si snodava tra le problematiche aperte dall’uso della tecnologia intelligente per la casa, e il risultato che ne restituiva era che tutto il successo della Smart Home dipende da un concetto chiave: l’integrazione dei dispositivi. In altre parole, la Smart Home funziona solo quando agisce come un vero e proprio sistema, ovvero come una rete, e non come un insieme di gadget funzionali separati gli uni dagli atri.

Nel corso della sua evoluzione, dunque, l’efficienza della Smart Home si misurerà sempre attraverso la funzionalità e la solidità della rete, intesa come sistema interconnesso, come ecosistema della domotica