Come abbiamo avuto modo di sottolineare più volte, il processo di digital transformation, iniziato ormai da qualche anno, ha subito un’accelerazione con la recente pandemia.

Si tratta, quindi, di un processo divenuto oggetto di attenzione da parte dei legislatori che sono entrati nel merito della sua regolamentazione ma che hanno dovuto necessariamente coglierne le forti potenzialità in termini di funzionalità utili alla vita quotidiana.

Ne è dimostrazione il fatto che talune innovazioni tecnologiche siano entrate a far parte di quelle opere previste dal Decreto Rilancio, un insieme di oltre 200 articoli in cui sono racchiuse tutte le misure varate dal Consiglio dei Ministri,  diventate poi legge per far ripartire il Paese.

In particolare, parliamo di quelle norme previste dal decreto che prevedono la detrazione totale delle spese sostenute per determinati interventi tra cui quelli in ambito di efficienza energetica, di impianti fotovoltaici e di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici in edifici unifamiliari, condomìni, unità immobiliari indipendenti, prima e seconda casa.

Decreto rilancio: quali interventi possibili?

Ma vediamo di comprendere meglio l’argomento e, soprattutto, di capire il ruolo della tecnologia in questo contesto.

Il decreto legge 34/2020 “decreto rilancio” convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020 n.77 e integrato dalla Legge di Bilancio 2021, prevede due classi di interventi: TRAINANTI E TRAINATI.

Gli interventi trainati, generalmente coperti da altri bonus,  possono accedere al 110%, e quindi al Superbonus,  se vengono effettuati in parallelo con quelli trainanti.

Condizione essenziale per l’accesso al Superbonus, in ogni caso, è che gli interventi portino al miglioramento di due classi energetiche dell’edificio.

Tra gli interventi trainati è entrato, a pieno diritto, l’IoT attraverso gli impianti di domotica e i sistemi di smart home & building automation.

Ciò è dovuto principalmente alla connessione esistente tra smart home e efficientamento energetico.

Un esempio è costituito dai sistemi di termoregolazione, che consentono di ottimizzare i consumi energetici. 

Insomma, questa sembra proprio l’occasione giusta per installare nella propria abitazione o in ufficio, o in un intero edificio, un nuovo impianto elettrico di tipo domotico, dove tutto è “smart” e connesso.

Fra gli interventi trainati, ci sono anche l’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici, gli impianti fotovoltaici e i sistemi di supervisione delle misure elettriche, in grado di visualizzare, misurare e comandare l’impianto da remoto e da locale. 

Chi e come può accedere al Superbonus?

Possono accedere al Superbonus: persone fisiche, istituti autonomi case popolari (IACP), cooperative di abitazione a proprietà indivisa, onlus e associazioni di volontariato, associazioni e società sportive dilettantistiche. Sono esclusi gli edifici di nuova costruzione, gli ampliamenti e le unità immobiliari residenziali appartenenti a determinate categorie catastali. 

Le modalità per accedere al superbonus sono molteplici e, prima di procedere, vanno attentamente valutate, come occorre valutare anche che sussistano tutte le condizioni previste per accedere alle agevolazioni.

Infine, bisogna considerare che la legge che istituisce il Superbonus fissa dei limiti di spesa degli interventi, oltre i quali non è consentita l’agevolazione al 110%.