All’inizio del mese di marzo 2021, la Presidente della Commissione Europa, Ursula Von der Leyen, ha dichiarato che, entro la fine del mese, sarebbe stata presentata una proposta di legge per il Digital Green Pass

L’annuncio è avvenuto tramite twitter e, nello stesso post, la Von der Leyen ha spiegato che si tratta di documento, disponibile per ogni cittadino europeo, il cui scopo è fornire le seguenti informazioni:

  • se la persona è stata sottoposta a vaccino anti Covid;
  • qualora non sia stata ancora sottoposta a vaccino, quali sono i risultati degli ultimi tamponi effettuati;
  • dare  informazioni sulla eventuale guarigione da Covid-19

Il tweet si conclude sottolineando l’impegno per il rispetto della protezione dei dati, della sicurezza e della privacy.

Il “passaporto vaccinale”, come sottolineato dalla stessa von der Leyen in alcuni tweet successivi, avrebbe l’obiettivo primario di facilitare la vita dei cittadini europei e di permettere loro di muoversi gradualmente in sicurezza nell’Unione europea o all’estero, per lavoro o per turismo.

Le preoccupazioni del Garante per la privacy

Nonostante tutte le rassicurazioni del caso, il Garante per la privacy non ha tardato a manifestare grande preoccupazioni sulla faccenda.

Tanto più che, oltre al Digital Green Pass, si è iniziato a discutere su tante soluzioni, digitali o meno, che possano attestare una eventuale vaccinazione e rendere tale informazione condizione essenziale per l’accesso o meno a determinati locali o per la fruizione di taluni servizi.

Pertanto, il Garante si è affrettato a diffondere una nota che recita testuali parole: “il Garante per la privacy richiama l’attenzione dei decisori pubblici e degli operatori privati italiani sull’obbligo di rispettare la disciplina in materia di protezione dei dati personali.

I dati relativi allo stato vaccinale, infatti, sono dati particolarmente delicati e un loro trattamento non corretto può determinare conseguenze gravissime per la vita e i diritti fondamentali delle persone: conseguenze che, nel caso di specie, possono tradursi in discriminazioni, violazioni e compressioni illegittime di libertà costituzionali.”

Per il Garante si rende assolutamente necessaria una norma di legge nazionale che disciplini il trattamento dei dati relativi allo stato vaccinale.

In caso contrario, dichiara a priori l’illegittimità di strumenti come il Digital Green Pass.

Avremo il passaporto prima della stagione estiva?

Intanto la Commissione europea sta lavorando sulla proposta di legge che dovrà poi essere approvata secondo la normale procedura di co-decisione.

L’intenzione è quella di accelerare l’iter per consentire l’entrata in vigore in tempi rapidi, cioè prima dell’inizio della stagione estiva.